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Via Goulotte Modica-Noury – Tacul, Monte Bianco

La goulotte Modica Noury rappresenta una grande classica del gruppo del Mont Blanc du Tacul, una via di alta montagna che in buone condizioni nella parte alta offre un’entusiasmante arrampicata su ghiaccio. La prima parte del tracciato alterna un’arrampicata tecnica su risalti ghiacciati ad una progressione in conserva in un canale con pendenze sostenute che porta al vero e proprio inizio della goulotte. La via non presenta particolari criticità, tuttavia bisogna prestare attenzione ad alcuni seracchi che si incontrano prima di raggiungere l’attacco e al seracco presente sulla terminale d’attacco dove si deve scavalcare su risalti ghiacciati per inserirsi nel muretto di ghiaccio iniziale della via. Le soste principali presenti in via sono a spit inox di ottima qualità, tranne che per alcune soste presenti nel canale della parte iniziale, allestite a chiodi e cordini da verificare. L’ambiente in cui si sviluppa questa couloir è selvaggio e spettacolare come solo il ghiacciaio del Monte Bianco sa offrire e la quota e le difficoltà della via la rendono un itinerario severo da non sottovalutare. Tuttavia sono sempre presenti degli anelli di calata sui gruppi sosta che consentono di scendere in doppia, possibilità che può essere sfruttata sino all’ultima sosta allestita dopo la quale si deve proseguire per arrivare in cima al Mont Blanc du Tacul per poi discendere dalla via Normale.

Bellezza★★★★
Prima salitaG. Modica, A. Noury – 1979
TipologiaMisto
GradoTD+, WI4+ III
EsposizioneEst
Dislivello (via / totale)420 m / 650 m
Sviluppo via500 m
Tipo di rocciaGranito – ottimo
Tempo di salita (via / totale)5 ore / 9 ore

Accesso stradale

Dall’Italia si percorre l’autostrada A5 passando per Aosta e fino a Courmayeur, da qui si prendere il traforo T1 del Monte Bianco raggiungendo Chamonix in Francia. Alla prima rotatoria si prendere la prima uscita (destra) verso il centro del paese dove si incontra una seconda rotatoria dove si svolta per il parcheggio della funivia Aiguille du Midi.

Avvicinamento

Dall’uscita della funivia si percorre la cresta in direzione di Col du Midi e si scende verso Col du Gros Rognon tra il Gros Rognon e Pointe Lechenal. Da qui si può scendere costeggiando tutta la parete est di Pointe Lechenal (verificando eventuali crepacci) sino da arrivare ad una zona più pianeggiante da cui si scorge un anfiteantro sulla destra. Dirigersi verso l’anfiteatro tenendo come riferimento i due evidenti canali posti sulla parete ghiacciata difronte (rispettivamente il Canale Gervasutti ed il successivo Canale Jegger). L’attacco della via si trova a destra (faccia a monte) del canale Jager, oltre la parete rocciosa riconoscibile dalla forma del canalino ad Y – 1:15 ore dall’arrivo della funivia

Relazione

  • L1: Si attacca la lingua di neve nei pressi della terminale, superando il crepaccio iniziale attraverso un risalto ghiacciato (sosta intermedia sulla destra su Spuntone) che immette in un diedro di ghiaccio ben proteggibile con viti. Dirigersi verso destra per raggiungere una sosta a spit. – 80 metri, 50-55° passo da WI3+
  • L2: Si sale il facile canale che solitamente consente di proseguire in conserva, icontrando lungo il lato destro dello stesso alcune soste a chiodi intermedie, per poi puntare alle roccette soprastanti dove il canale si biforca ( a sinistra c’è la via Gabbarou – Albinoni). Proseguire nel ramo di destra del canale inserendosi nel tratto iniziale della goulotte andando a sostare sulla sinistra (faccia amonte) ad una sosta a spit – 250 metri, 50-60°
  • L3: Si prosegue nella goulotte sulla destra che alterna saltini ghiacciati a tratti più appoggiati, incontrando una prima vecchia sosta a chiodi. Si supera quest’ultima scavalcando un risalto ghiacciato fino alla sosta a spit posta sul lato destro – 60 metri, WI3+
  • L4: Si supera un breve risalto ghiacciato proseguendo su terreno più facile fino ad incontrare la sosta a spit posta sul lato sinistro – 30 metri, tratto a 80° poi 60°
  • L5: Si risale il muro ghiacciato sopra la sosta( ben proteggibile a viti),il quale forma un diedro con le rocce di sinistra, scavalcando la zona più aggettante ed entrando in un canalino appoggiato dove sulla sinistra si individua una vecchia sosta a chiodi. Possibilità di sostare anche su spit se la sosta non è seppellita dalla neve – 30 metri, 90° WI4+
  • L6: Alzarsi sulla verticale della sosta a chiodi superando dei saltini ghiacciati, proseguire su canalino che porta ad un secondo salto ghiacciato (proteggibile con viti corte), una volta superato quest’ultimo si punta alla sosta a spit posta sulla parete rocciosa di destra. 55 metri, 70-80°
  • L7: Salire il breve tratto ghiacciato incassato dirigendosi alla sosta a spit sulla sinistra – 15 metri, WI4
  • L8: Possibilità di proseguire per un facile tiro di misto raggiungendo la cresta che sale in cima al Mont Blanc du Tacul

Discesa

La discesa si effettua in doppia lungo la via come descritto di seguito:

  • D1 (15 m): dalla sosta di uscita della via (S7) alla sosta S6 (sulla destra)
  • D2 (50 m): dalla sosta S6 alla S5 (sulla sinistra)
  • D3 (30 m): dalla sosta S5 fino alla S4
  • D4 (30 m): dalla sosta S4 fino alla S3
  • D5 (60 m): dalla sosta S3 fino alla S2 (sulla sinistra)
  • D6 (60 m): dalla sosta S2 fino alla sosta a chiodi (sulla destra)
  • D7 (50 m): dalla sosta precedente fino alla sosta a chiodi (sulla destra)
  • D8 (15 m): dalla sosta precedente fino alla sosta a chiodi (sulla destra)
  • D9 (50 m): dalla sosta precedente fino alla sosta S1
  • D10 (60 m): dalla sosta S1 fino ad una sosta a spit posta sulla parete a destra del canale di salita (presente anche sosta su spuntone poco più sotto)
  • D11 (60 m): dalla sosta precedente fino alla base della via.

Da qui a piedi si risale verso Col du Gros Rognon e poi verso Col du Midi analogamente all’andata fino alla funivia – 2:30 ore

Attrezzatura

  • Normale dotazione alpinistica invernale
  • Corde doppie da 60 metri
  • 8-9 viti da ghiaccio
  • Friend (misure dal 0,2 al 1 BD)