Stupenda via costituita da un sistema di fessure che si sviluppa sulla parete Ovest della 2a Spalla; grazie al suo stampo classico e alla qualità della roccia rappresenta una delle vie da non perdere sul Corno Piccolo. La ridotta presenza di materiale lungo la via ne aumenta il fascino alpinistico, in ogni caso le soste (abbastanza comode) sono attrezzate con chiodi e cordini. L’arrampicata è entusiasmante e molto particolare affrontando bellissime fessure e diedri, senza particolari difficoltà, sulla roccia stellare che caratterizza la seconda Spalla del Corno Piccolo. L’esposizione nella prima parte dell’itinerario e la panoramicità della seconda parte su difficoltà decrescenti regala immagini di particolare bellezza con affaccio sulla val Maone. Per le cordate veloci si consiglia di concatenare con una via sulla parete sud della 1a Spalla.
Bellezza | ★★★★ |
Prima salita | D. Amore, L. Gambini – 25 maggio 1975 |
Tipologia | Trad |
Grado | TD-, V+ R2 |
Esposizione | Ovest |
Dislivello (via / totale) | 260 m / 700 m (senza cabinovia) |
Sviluppo via | 300 m |
Tipo di roccia | Calcare – ottimo |
Tempo (via / totale) | 3,3 ore / 7 ore |
Accesso stradale
Si raggiunge Prati di Tivo dalla SS80 del Gran Sasso (da L’Aquila via Campotosto oppure da Montorio al Vomano). In caso fosse aperta la cabinovia della Madonnina è consigliabile utilizzarla per ridurre il dislivello dell’avvicinamento a 550 metri scarsi, in caso contrario è possibile parcheggiare in località Cima alta (Arapietra) facilmente raggiungibile percorrendo la strada che sale dal piazzale della partenza della Cabinovia dei prati di Tivo a quota 1650 m.
Avvicinamento
Dal Parcheggio prendere l’evidente sentiero (n°103) in direzione della Madonnina di Prati di Tivo, si percorre il crinale e si supera l’abbandonato albergo Diruto fino a raggiungere l’arrivo della cabinovia. Si prosegue sempre sul sentiero 103 in direzione del vallone delle Cornacchie e poco dopo svoltare a destra per il sentiero Ventricini. Continuare lungamente per il tracciato a mezzacosta fino all’altezza delle Spalle, superate due selle inizia il tratto attrezzato scendendo nel canale del Tesoro e si risale tramite due scalette. L’attacco della via è nel canale a sinistra al termine della seconda scaletta – 1:30 ore da Arapietra o 45 min dalla Madonnina
Relazione
- L1: La via attacca lungo un evidente diedro (accesso in comune con la Mario-Di Filippo). Si risale il diedro che tende a sinistra con arrampicata facile ma poco proteggibile nel tratto iniziale. Ignorare la sosta a chiodi a destra della Mario-Di Filippo e rimontare a sinistra in fessura fino ad una cengia dove si sosta con 2 spit – 45 m, IV-
- L2: Dalla sosta ci si alza in obbliquo a sinistra intercettando la bella fessura che sale tendendo a sinistra fin sotto un camino (clessidra con cordone prima del passo), in prossimità del quale si traversa verso sinistra sfruttando ottimi appigli per le mani all’interno della stessa (passo V+), sino a scavalcare all’interno del camino (clessidra) dove si sosta su 2 spit – 40 m, V+
- L3: Alzarsi sul diedro fessura che presenta uno scavalco atletico a buone prese, usciti dal quale si prosegue per fessura inclinata fin sotto una parte in cui essa si fa leggermente strapiombante dove si sosta su 2 chiodi – 20 m, V-
- L4: Salire in verticale lungo la fessura con scavalco iniziale atletico (chiodo) fino a rimontare su di un tratto più appoggiato (esposto), lo si prosegue tendendo a sinistra su stupenda fessura interamente da proteggere fino ad arrivare in una nicchia alla base di un diedro dove si sosta su 2 chiodi – 40 m, V
- L5: Si prosegue la stupenda fessura che sale pressoché verticale nel primo tratto per poi tendere a destra con difficoltà decrescenti (sosta su 2 chiodi) – 40 m, IV+
- L6: Si supera una prima placchetta erbosa intervallata da fessure tendendo verso sinistra ad un evidente diedro-camino percorrendolo fino ad una sosta con chiodo e clessidra – 50 m, IV
- L7: Si percorre l’ultimo tratto dello stupendo camino con arrampicata facile ed estremamente panoramica sino alla cima della spalla dove, tendendo a sinistra, si può sostare sull’ultima sosta di Sua Mollosa Grossezza (3 spit) – 50 m, III
Discesa
Dall’ultima sosta si può scendere in doppia su Sua Mollosa Grossezza (2 doppie da 60 metri) o si percorre la cresta per 30 metri fino ad incontrale a sinistra una sosta di calata (3 spit) sul canale Bonacossa (2 o 3 doppie) o in alternativa a piedi per il canale. Si sconsiglia la prima soluzione in caso ci siano cordate sulla parete Nord della seconda spalla.
Per le doppie sul Bonacossa:
- D1 (35 m): Dalla sosta (3 spit) si cala in verticale sulla placca di sinistra fino ad una sosta su clessidra
- D2 (40 m): Dalla sosta precedente si continua in verticale fino ad un terrazzino appoggiato dove è presente un’altra sosta (clessidra), oppure in alternativa si esegue un’unica doppia da 60 metri e si prosegue la discesa a piedi
- D3 (40 m): Dalla sosta precedente fino al canale a sinistra
Si scendono gli ultimi 50 metri a piedi fino a riprendere il sentiero (ometti) che riportano sul sentiero Ventricini che si percorre al contrario fino alla macchina – 1:30 min dalla fine delle doppie alla Madonnina
A piedi si prosegue la cresta raggiungendo poco dopo la forcella che separa la seconda dalla prima Spalla, quindi si scende nel canale con un passo di III+ (presente cordone). Alla base del canale si prosegue come sopra – 1:30 dall’uscita della via alla Madonnina
Attrezzatura
- Normale dotazione alpinistica
- Corde doppie da 50 metri
- Friend (misure C4 BD dal 0,2 al 3) e set di nuts
- Martello e chiodi non necessari