Bella via sportiva dedicata ad Ezio Bartolomei sulle Strutture dell’Intermesoli, una delle più facili e ripetute sulla prima parete che si incontra venendo da Prati di Tivo. L’itinerario offre un’arrampicata varia che alterna placca di calcare grigio compatto a ribaltini ed un lungo diedro nella parte alta, generalmente la roccia è ottima con qualche tratto erboso laddove le difficoltà sono basse. Tutti i tiri sono stati attrezzati a spit (principalmente da 10 mm) e anche le soste sono già dotate di anello per la calata in doppia, volendo è possibile portarle qualche protezione veloce per integrare nonché cordini e fettucce. In generale una linea da consigliare a chi vuole approcciarsi a questa parete senza difficoltà estreme e con una lunghezza contenuta.
Bellezza | ★★★☆ |
Prima salita | B. Moretti, M. Zitti, R. Ferrante, B. Vitale – 26 luglio 2003 |
Tipologia | Sportiva |
Grado | 6a (5c+ obbl.), S2+ |
Esposizione | Est |
Dislivello (via / totale) | 150 m / 470 m |
Sviluppo via | 170 m |
Tipo di roccia | Calcare – da buona a ottima |
Tempo (via / totale) | 3 ore / 5,3 ore |
Accesso stradale
Si raggiunge Prati di Tivo dalla SS80 del Gran Sasso (da L’Aquila via Campotosto oppure da Montorio al Vomano). Giunti alla grande rotonda svoltare a destra in direzione della cabinovia, superarla e parcheggiare poco dopo sulla destra.
Avvicinamento
Dal parcheggio prendere la strada sterrata sulla sinistra (presente sbarra d’accesso) verso la val Maone. Proseguire la sterrata che dopo poco diventa sentiero nella faggeta fino ad arrivare nella valle dove si iniziano ad individuare i vari pilastri del pizzo d’Intermesoli. Poco prima del caratteristico pilastro giallo si trova la parete delle strutture, risalire il sentiero verso destra che porta alla grotta dell’oro e giunti in prossimità della parete attraversare a destra fino ad individuare una placca grigia sormontata da un grosso diedro – 0:40 dal parcheggio
Relazione
- L1: Si risale una placca delimitata a destra da un diedro erboso fino ad un terrazzino (sosta intermedia). Si prosegue sulla destra su una placca (spit) fino ad un tettino dove si sosta (due spit) – 40 m, 6a
- L2: Si supera il tetto (presente un cordone) e si obliqua a sinistra affrontando una serie di fessure e puntando alla base del grande diedro dove si sosta (2 spit) – 20 m, 5b
- L3: Alzarsi in verticale sulla fessura a tratti erbosa e proseguire nel bel diedro fino quando questo si esaurisce, la sosta è su 2 spit – 40 m, 6a
- L4: Si prosegue poco oltre nel diedro e quando si chiude si supera un tetto sulla sinistra, quindi in placca fino alla base di un’altra placca vicino il grande tetto, sosta su 2 spit – 30 m, 5c+
- L5: Dalla sosta in verticale ad un spit e poi spostarsi a sinistra per tornare sulla verticale degli spit. Si arriva ad un breve diedro-fessura e una volta superato ci si sposta sulla sinistra fino alla sosta in cresta (2 spit) – 35 m, 5c
Discesa
Tutte le soste sono attrezzate per la calata in doppia, è possibile concatenare alcuni tiri per limitarsi a 3 doppie:
- D1 (55 m): dalla sosta di uscita della via (S5) a S3
- D2 (50 m): dalla sosta S3 a S1
- D3 (35 m): dalla sosta S1 fino all’attacco della via
Dalla base si percorre il sentiero dell’andata – 0:35 min dalla fine delle doppie
Attrezzatura
- Normale dotazione alpinistica
- Corde doppie da 60 metri
- Friend utili ma non necessari (misure C4 BD dallo 0,5 al 1)
- Martello e chiodi non necessari