Le placche Zebrate sono una bellissima parete di calcare grigio compatto in prossimità del centro abitato di Dro sovrastate da un’ulteriore paretone. La forma della parete fa si che si sviluppino sia vie corte che itinerari da oltre 15 tiri, la via Trento è tra le più corte ed è situata nello zoccolo terminale sud. Ideale per i principianti offre un’arrampicata di placca con prese generose e una spittatura a fittoni non sempre vicini ma integrabili con qualche friends. Visto il numero di vie presenti ed il facile avvicinamento la parete è spesso affollata e le cordate in alto potrebbero far cadere qualche sassolino, inoltre molte prese sono un po’ patinate dai passaggi. Rimane comunque una bella via per iniziare con i multipitch.
Bellezza | ★★☆☆ |
Prima salita | n/d |
Tipologia | Sportiva |
Grado | 5b (5a obbl.), S3 |
Esposizione | Est |
Dislivello (via / totale) | 160 m / 250 m |
Sviluppo via | 180 m |
Tipo di roccia | Calcare – ottimo |
Tempo (via / totale) | 2 ore / 3 ore |
Accesso stradale
Da Verona si percorre l’A22 del Brennero in direzione Brennero uscendo a Rovereto Sud-Lago di Garda Nord e alla rotatoria si seguono le indicazioni per Arco. Arrivati a Nago-Torbole si svolta a destra e si prosegue fino all’entrata del paese di Arco dove alla rotatoria si prende l’uscita per Dro, superato il paese si individua sulla destra il bar Parete Zebrata, poco oltre sulla sinistra è presente il parcheggio.
Da nord si percorre l’A22 del Brennero in direzione Trento/Modena uscendo a Trento Nord-Interporto, si prosegue in direzione Arco/Riva del Garda fino a prendere la SS45 e continuare per circa 20 km. Superato il paese di Pietramurata si parcheggia a destra sotto l’evidente parte grigia, poco prima dell’omonimo bar.
Avvicinamento
Dal parcheggio si percorre il sentiero dietro il cartello che attraversa un paio di volte una strada forestale e porta direttamente alla base della parete zebrata. Si svolta a sinistra risalendo qualche tornante fino alla base di un canale, la via parte alla sua sinistra (nome alla base) – 0:15 min
Relazione
- L1: Risalire il bordo sinistro del canale su una bella placca ammanigliata (sosta intermedia, 2 fittoni) obliquando a sinistra fino ad una cengia dove si sosta (2 spit con catena o due fittoni da allestire) – 50 m, 4a (11 fittoni)
- L2: Dalla sosta si supera un primo strapiombino e poi ci si porta verso sinistra sfruttando alcune prese lontane, quindi si risale verso destra fino alla sosta su due fittoni (da allestire) – 45 m, 5b (7 fittoni)
- L3: Alzarsi in verticale e dopo poco traversare a sinistra fino ad un terrazzino, qui ci si alza in un dietro più facile raggiungendo la sosta (2 fittoni da allestire) – 40 m, 5a (6 fittoni)
- L4: Si prosegue subito con un passo più tecnico e via via con minori difficoltà si raggiunge la grande cengia, la sosta è da allestire su albero. In uscita fare attenzione a non muovere la ghiaia e sassi che possono colpire le cordate in parete – 45 m, 4a (6 fittoni)
Discesa
La discesa si effettua a piedi dall’uscita della via (fare attenzione a non smuovere la ghiaia sul cengione). Si prende a sinistra un evidente sentiero che dopo qualche tornante ritorna alla base delle ultime vie ed in breve al parcheggio seguendo la strada dell’andata – 0:30 min dall’uscita della via
Attrezzatura
- Normale dotazione alpinistica
- Corde doppie da 50 metri o 60 metri (da riferire se si vuole concatenare il primo tiro)
- Friend utili per integrare laddove le protezioni sono più lontane ma non necessari
- Martello e chiodi non necessari