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Cresta Nord delle Malecoste – Valle del Chiarino, Gran Sasso

La Cresta delle Malecoste è un crinale che va dall’omonima sella a Pizzo Cefalone e risulta uno dei più panoramici del Gran Sasso da dove si può ammirare la Valle del Chiarino, il Venaquaro e la Val Maone, oltre alle imponenti vette del Monte Corvo o l’Intermesoli. Questo itinerario, a cavallo un po’ tra lo scialpinismo e l’alpinismo, va a percorrere la Cresta Nord delle Malecoste dalla Val Chiarino, sfruttando il canale ripido Nuovo Mattino per la discesa. Nel complesso si tratta di un percorso molto lungo (30 km) e con notevole dislivello (circa 1300 metri) ma che regala grandi soddisfazioni sia in termini di ambiente che di difficoltà. L’avvicinamento attraversa luoghi incontaminati in uno degli angoli più remoti del Gran Sasso e termina sulla sella di Forchetta di Falasca da dove si attacca la via di cresta con passaggi mai estremamente difficili ma da non sottovalutare (II+ su roccia e max 50° su neve), sempre abbastanza esposti e talvolta su roccia non buona. La discesa si può fare su un facile pendio che si attacca alla fine della cresta o, in alternativa, sul canalino ripido Nuovo Mattino che si incontra poco prima della fine della cresta.

Bellezza★★★★
TipologiaScialpinismo / Alpinismo
GradoSalita: AD+ / Discesa: 4.2 / E2 / I
EsposizioneSud-Ovest
Dislivello (via / totale)300 m / 1300 m
Altitudine min1060 m
Altitudine max2380 m
Tempo di salita / via / totale4 ore / 3 ore / 8-9 ore

Accesso stradale

Da Roma percorrere l’autostrada A24 fino all’uscita di L’Aquila Ovest, quindi prendere la SS80 Del Gran Sasso in direzione Pizzoli e proseguire in direzione Campotosto e Teramo. Superato il bivio di Campotosto continuare per alcuni chilometri fino al lago di Provvidenza e svoltare a destra sulla strada della diga (centrale Enel). In base all’innevamento presente si prosegue finché possibile, in inverno la strada viene pulita solo fino alla centrale.
Da Teramo si prende direttamente la SS80 in direzione Montorio al Vomano e dopodiché si prosegue in direzione L’Aquila. Superata la frazione di Ortolano si svolta a sinistra verso la diga del lago di Provvidenza come sopra.

Salita

Per la salita si percorre tutta la strada forestale fino al rifugio Fioretti, in totale sono 6 km che possono essere ridotti laddove la quota neve sia più elevata e si riesca a procedere con l’auto. Si prosegue quindi lungo la valle senza un percorso stabilito verso Cima Falasca per poi piegare verso destra in direzione dell’ormai evidente cresta Nord delle Malecoste. Si giunge alla Conca delle Pozze e si punta alla sella di Forchetta di Falasca (a sinistra rispetto alla cresta) raggiunta la quale si deve necessariamente cambiare assetto per attaccare la via – 4 ore dal Lago di Provvidenza

Via Cresta Nord Malecoste

Giunti sulla Forchetta si attacca la via su una prima paretina facile e si prosegue su roccia abbastanza buona con un primo traverso che porta in cresta. Seguire logicamente la via fino a guadagnare l’anticima tramite una parete un po’ più difficile (III max). Continuare sul filo della cresta tramite qualche sali-scendi fino a che non torna in piano e si iniziano ad attraversare una serie di canali. In caso si voglia scendere nei canali ci si può tenere più bassi, altrimenti si continua in cresta verso l’ultima salita fino all’anticima nord delle Malecoste (2420 m) – 3 ore dalla Forchetta di Falasca

Discesa

Dalla cresta, poco prima di arrivare all’anticima nord, si prende l’ultimo canalino ben visibile diretto (una strettoia a metà). Il percorso si presenta inizialmente largo per poi stringersi con una strettoia poco oltre la metà della discesa e riaprirsi mano a mano sulla Conca delle Pozze. Fare attenzione alle numerose roccette affioranti in caso di poca neve.
Si prosegue poi o sullo stesso percorso di salita, con necessità di spingere o ripellare per uscire dalla conca, oppure poco prima di scendere nel punto più basso si tiene la sinistra e con un lungo rilancio si entra nella valle delimitata da Pizzo Camarda. Da qui si scende logicamente riprendendo la strada di salita fino al rifugio Fioretti e successivamente con la forestale fino all’auto.

Attrezzatura

  • Normale dotazione scialpinistica e alpinistica
  • Coppia di piccozze e ramponi
  • Corda da 30 metri per conserva
  • Martello e 3-4 chiodi da roccia
  • Friend e nuts utili ma non indispensabili (misure dal 0,3 al 2 BD)

Traccia