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Via Bertotti-Palmisano – Sergent, Valle dell’Orco

La Bertotti-Palmisano è un itinerario recente ancora poco conosciuto che nasconde un’arrampicata in fessura di particolare bellezza. Gli apritori hanno optato per un approccio moderno, utilizzando lo spit nei punti di maggior difficoltà e nelle porzioni di via che affrontano placche improteggibili, tuttavia l’itinerario non risulta banale e richiede un minimo d’impegno alpinistico. Particolare il tiro di fessura strapiombante da affrontare con una tecnica mista sia d’incastro che di posizione. Sul tiro sono presenti alcuni spit ma è anche possibile proteggerlo completamente con un buon assortimento di friends medio/grandi. Interessante anche la parte della via che affronta le placche lisce e appoggiate della sommità del Sergent, con un’arrampicata di equilibrio e aderenza, tuttavia risulta un po’ discontinua a causa di una cengia mediana che funge anche da terrazza-belvedere sulla bellissima valle sottostante. La presenza sia di stupende fessure che di placche tecniche e compatte rende questa via molto particolare e sicuramente da ripetere, inoltre l’utilizzo pacato dello spit la rende percorribile anche da chi cerca un approccio al mondo dell’arrampicata classica su granito.

Bellezza★★★☆
Prima salitaG. Bertotti e S. Palmisano – settembre 2006
TipologiaModerno
GradoTD+, VII RS2
EsposizioneSud
Dislivello (via / totale)170 m / 450 m
Sviluppo via250 m
Tipo di rocciaGranito – ottimo
Tempo (via / totale)4 ora / 6 ore

Accesso stradale

Da Torino prendere il raccordo autostradale Torino-Caselle in direzione aeroporto e uscire sulla SS460 in direzione Rivarolo Canavese, continuare sulla statale seguendo le indicazioni per Pont Canavese e poi Ceresole Reale. Superato il paese di Noasca (prima di raggiungere Ceresole Reale) all’uscita della galleria svoltare a sinistra e seguire la strada superando il camping La Peschera e parcheggiare poco dopo al secondo parcheggio prima della sbarra.

Da Milano e da sud prendere l’autostrada A4 in direzione Torino ed uscire verso la E25 in direzione Ivrea/Aosta, quindi prendere l’uscita per l’A5 in direzione Aosta e dopo poco uscire ad Ivrea. Si prende la SS565 in direzione Castellamonte dove si prosegue con la SP58 (che continua come SS460) in direzione Pont Canavese. Si prosegue come sopra fino alla Valle dell’Orco.

Avvicinamento

Dietro il parcheggio inizia il sentiero che attraversa il bosco e passa sotto delle pareti di roccia, seguirlo fino a che inizia a diventare più ripido (tenendo la sinistra al bivio) inerpicandosi su delle colline erbose che portano in una zona più aperta sotto ad un settore caratterizzato da vecchi crolli. L’attacco della via si trova in prossimità di un pino che funge anche da prima protezione (presente la targhetta alla base) – 20 min dal parcheggio

Relazione

  • L1: Attaccare la placca in prossimità di un albero (seguire gli spit), una volta superato un passo tecnico ci si sposta sulla destra per superare un piccolo ribaltamento e portarsi sulla placca sommitale (chiodatura più lunga) obliquando a destra verso la sosta (2 spit con catena) – 35 m, VI+ (8 spit + 1 chiodo)
  • L2: Risalire il facile canale erboso fino ad arrivare sotto ad una paretina più verticale sulla destra, risalirla e raggiungere un pino in prossimità del quale si trova la sosta (2 spit con catena) – 30 m, III (1 spit)
  • L3: Alzarsi sulla bella placca appoggiata seguendo un paio di spit che obliquano verso destra portandosi sotto un diedrino. Risalirlo con un passo tecnico ed atletico per portarsi ad una sosta sotto il grande tetto (2 spit) – 30 m, VI (3 spit + 1 chiodo)
  • L4: Continuare a salire il diedro sopra la sosta per qualche metro per poi traversare facilmente a sinistra (blocchi instabili) e portarsi sotto un bel diedro compatto da percorrere fino ad tetto. Seguire l’atletica fessura strapiombante verso sinistra, la sosta si trova poco sopra il tetto. Sosta su 2 spit con catena – 25 m, VII/VII+ (2 spit)
  • L5: Percorre in verticale la placca appoggiata che presenta subito un passo tecnico di aderenza, quindi proseguire su terreno più facile aggirando a sinistra un gruppo di cespugli di pino mugo. Si sosta alla base di placca appoggiata (2 spit con catena) – 35 m, V+ (1 spit)
  • L6: Risalire in verticale la placca appoggiata seguendo gli spit (chiodatura lontana) con passi di aderenza fino all’evidente sosta (2 spit con catena) – 15 m, V+ (2 spit)
  • L7: Questo tiro è possibile concatenarlo con il precedente. Continuare la placca risalendo in verticale per portarsi sotto una pancia che si aggira leggermente a destra. Si arriva dopo pochi metri in sosta (2 spit con catena) – 30 m, VI (4 spit)
  • Da qui si può scendere in doppia o proseguire con un altro tiro sulla via Dove l’acqua scompare (V+).

Discesa

La discesa si effettua in doppia lungo la via come descritto di seguito:

  • D1 (40 m): dalla sosta di uscita della via (S7) alla sosta S5
  • D2 (30 m): dalla sosta S5 alla S4 in uscita dal tetto
  • D3 (50 m): dalla sosta S4 con una doppia nel vuoto fino alla S2 alla base della placca appoggia
  • D4 (25 m): dalla sosta S2 lungo il canale erboso fino alla S1
  • D5 (30 m): dalla sosta S1 fino alla base della via

Da qui a piedi si scende percorrendo il percorso a ritroso – 0:20 min

Attrezzatura

  • Normale dotazione alpinistica
  • Corde doppie da 60 metri
  • Friend: set completo con misure C4 BD dal 0,1 al 4, doppiare dall’1 al 3
  • Nuts: set completo
  • Martello e chiodi non necessari