Nautilus è una via iconica che rappresenta uno dei gioielli della valle. Presenta un’arrampicata su vari stili granitici, con sezioni d’incastro di dita interessanti, caratteristica che la rende una delle vie più ripetute di questa difficoltà; tuttavia la cengia mediana che divide l’itinerario in due porzioni ben distinte la rende un po’ discontinua e la frequente presenza di diedri ne limita l’esposizione. Di particolare interesse è il caratteristico camino del Nautilus da percorrere progredendo all’interno o in alternativa la variante più impegnativa sotto il grande tetto con arrampicata atletica d’incastro di mano, sezioni che unite alla spettacolarità dei tiri superiori lo rendono un itinerario da non perdere.
Bellezza | ★★★★ |
Prima salita | A. Giorda, R. Perucca e M. Ogliengo – 1982 |
Tipologia | Trad |
Grado | TD, VI R2+ |
Esposizione | Sud |
Dislivello (via / totale) | 180 m / 330 m |
Sviluppo via | 270 m |
Tipo di roccia | Granito – ottimo |
Tempo (via / totale) | 4 ora / 5,5 ore |
Accesso stradale
Da Torino prendere il raccordo autostradale Torino-Caselle in direzione aeroporto e uscire sulla SS460 in direzione Rivarolo Canavese, continuare sulla statale seguendo le indicazioni per Pont Canavese e poi Ceresole Reale. Superato il paese di Noasca (prima di raggiungere Ceresole Reale) all’uscita della galleria svoltare a sinistra e seguire la strada superando il camping La Peschera e parcheggiare poco dopo al secondo parcheggio prima della sbarra.
Da Milano e da sud prendere l’autostrada A4 in direzione Torino ed uscire verso la E25 in direzione Ivrea/Aosta, quindi prendere l’uscita per l’A5 in direzione Aosta e dopo poco uscire ad Ivrea. Si prende la SS565 in direzione Castellamonte dove si prosegue con la SP58 (che continua come SS460) in direzione Pont Canavese. Si prosegue come sopra fino alla Valle dell’Orco.
Avvicinamento
Dal parcheggio continuare la strada asfaltata e superare la sbarra, dopo poco si prende un sentiero a sinistra su rampa inclinata che porta in breve nel bosco. Continuare alzandosi su una pietraia (ometti) e portarsi in direzione della parete del Sergent, al bivio prendere a destra costeggiando la parete e portarsi sotto un evidente fessura con lama staccata all’interno di un diedro – 0:20 min dal parcheggio
Relazione
- L1: Attaccare la fessura posta sotto l’evidente lama di sinistra, percorrerla e proseguire lavorando la lama fino al suo culmine. Successivamente proseguire per facile rampa fino a raggiungere un comodo terrazzino dove si sosta (2 spit) – 35 m, V+
- L2: Attaccare il diedro a destra sopra la sosta e percorrerlo per tutta la sua lunghezza fino a raggiungere la sosta (2 spit) – 30 m, IV+/ V
- L3: Risalire il diedro fessura sulla destra e proseguire nella fessura posta sotto il grande tetto (2 chiodi) fino a scavalcarlo e raggiungere la sosta (2 spit) – 25 m, VI-
- L4: Percorrere il diedro fessura appoggiato fino a rimontare su un ribaltino raggiungendo un evidente albero. Qui è possibile sostare su un cordone (sosta già allestita) oppure proseguire verso gli alberi posti più in alto (sosta da attrezzare) – 40 m, V
- Trasferimento su sentiero che percorre la grande cengia mediana verso destra (faccia a monte) portandosi sotto l’attacco della seconda parte della via caratterizzato da un diedro posto sotto una serie di grandi tetti.
- L5: Attaccare a destra di un blocco dove inizia una fessura diagonale, percorrerla verso sinistra (faccia a monte) rimontando su grandi blocchi di granito tendendo a destra. Successivamente proseguire dritti seguendo delle belle lame fino alla base di un diedro dove si sosta (2 spit) – 40 m, V-
- L6: Attaccare il diedro fessura che presenta una sezione impegnativa d’incastro di dita, percorrerla fino a raggiungere dei blocchi, seguirli verso sinistra giungendo ad un larice. Successivamente alzarsi sulla fessura che prosegue (friend incastrato) fino a raggiungere la sosta – 35 m, VI
Discesa
La discesa si effettua in doppia parzialmente lungo la via come descritto di seguito:
- D1 (40 m): dalla sosta di uscita della via (S6) a una sosta posta a sinistra (faccia a monte) della sosta S5 di Nautilus
- D2 (60 m): dalla sosta precedente sino alla base della grande cengia mediana
- Dalla fine della doppia si effettua un trasferimento seguendo il sentiero in discesa e tenendo la destra al bivio in prossimità degli alberi fino a raggiungere una sosta (2 spit con catena) nella fenditura di Elisir D’incastro
- D3 (60 m): dalla sosta individuata sopra si effettua un’unica doppia all’interno di un grande camino fino al sentiero
Da qui a piedi si scende percorrendo il percorso a ritroso – 0:20 min
Attrezzatura
- Normale dotazione alpinistica
- Corde doppie da 60 metri
- Friend: set completo con misure C4 BD dal 0,1 al 4, doppiare dall’1 al 3
- Nuts: set completo
- Martello e chiodi non necessari