Lunga e grande via d’ambiente con notevole sviluppo situata in uno degli angoli più remoti del Gran Sasso ai margini del paretone. La via richiede una notevole esperienza alpinistica e fisica: l’avvicinamento risulta lungo e complesso con numerosi tratti esposti, in via sono attrezzate solo le soste della prima parte mentre lungo i tiri il materiale presente è poco, inoltre il passaggio tra la parete Est e quella Sud non è immediatamente intuitivo e va ricercato. Le difficoltà tecniche si concentrano su due tiri ma anche sugli altri più facili è richiesta una scalata delicata valutando la roccia. In generale ne esce una bella via di grande respiro in un ambiente grandioso e solitario.
Bellezza | ★★★☆ |
Prima salita | F. Alletto, P. Consiglio – 8 settembre 1957 |
Tipologia | Trad |
Grado | TD, VI, R2 |
Esposizione | Sud ed Est |
Dislivello (via / totale) | 400 m / 1000 m |
Sviluppo via | 500 m |
Tipo di roccia | Calcare – da discreta a buona |
Tempo (via / totale) | 7 ore / 12-13 ore |
Accesso stradale
Dall’autostrada A24 si raggiunge l’abitato di Fonte Cerreto dall’uscita di Assergi tramite la SS17bis, si prosegue per circa 16 km fino al bivio per Campo Imperatore e poi fino al piazzale.
Avvicinamento
Dal parcheggio prendere il sentiero 100D verso il rifugio Duca degli Abruzzi e la cresta della Portella, dopo poco proseguire al bivio sul sentiero 101 verso la sella del Monte Aquila, una volta raggiunta si continua in direzione Corno Grande e al primo bivio si prende il segnavia 104 verso la Direttissima. Superato il Sassone (2500 metri) si prosegue poco oltre fino al bivio per la ferrata Bafile che si percorre fino alla Grande Comba. Da qui si inizia a scendere per circa 300 metri sulla crestina erbosa di destra (faccia a valle) fino a che il ghiaione non si restringe e si aggira un salto, quando questo si riallarga si inizia a traversare a sinistra per una cengia in leggera salita (all’inizio è presente una macchia bianca da crollo). Si continua per la cengia attraversando un paio di canalini (ometti presenti) fino ad un ultima rampa che non si risale per tenersi bassi e arrivare ai margini del canale Hass-Acitelli dove è presente una doppia da 60 metri, la sosta (chiodo e spit) è abbastanza nascosta e ci si deve affacciare per trovarla. In alternativa è presente una seconda doppia (spuntone e clessidra) salendo sulla rampa della cengia. Dalla base del canale si risale verso un terrazzino erboso (passi di II+) e si arriva ad un pulpito dove si riprende la cengia verso il primo pilastro del Paretone. La via attacca dopo un anfiteatro su un sistema di camini-fessure – 3/3,5 ore da Campo Imperatore
Relazione
- L1: Si parte alla base di una placca solcata da una serie di fessure, è possibile salire slegati i primi 10 metri risparmiando un tiro (in questo caso la sosta è da allestire). Salire una delle fessure della parete sulla verticale di un grande camino (un paio di chiodi) fino ad arrivare su una cengetta dove si sosta – 50 metri, V
- L2: Continuare sulla fessura e superare una sosta intermedia (2 spit) fino ad uno strapiombino (cordone) che porta alla base della grande fessura-camino dove si sosta (2 spit) – 30 metri, V-
- L3: Risalire in verticale il camino (friend incastrato) con passaggio atletico di opposizione (chiodo in uscita sulla destra), quindi prendere la fessura-diedro di sinistra fino ad una cengia dove si sosta (2 spit) – 40 metri, VI
- L4: Dalla sosta traversare a destra (spit) per andare a prendere un diedro, quindi risalirlo completamente fino ad uno strapiombo (chiodo) uscendo a destra e poi tramite un ultimo risalto più facile (a sinistra) si raggiunge la sosta (2 spit) – 30 metri, VI
- L5: Senza una via obbligata si raggiunge il filo della cresta. Abbiamo risalito il camino di sinistra (roccia a tratti da valutare) fino all’uscita dove si sosta – 50 metri, IV+
- L6: Percorrere tutto il filo della cresta su roccia rotta tendendo leggermente a destra fino ad un pulpito dove si intravede la parete sud e la cengia obliqua – 55 metri, II+
- L-trasferimento: A questo punto si procede slegati o in conserva per raggiungere la cengia obliqua sulla destra che collega il bivacco Bafile (visibile) con il Paretone. Proseguire lungo la parete sud caratterizzata da una bella roccia bianca compatta e portarsi alla sua base
- L7: Risalire la bella fessura ammanigliata superando uno spit fino a raggiungere una cengetta alla base di un tratto più verticale – 30 metri, IV
- L8: Alzarsi in verticale fino a che le fessure non si esauriscono e la roccia diventa più gialla, quindi uscire sulla destra verso la sosta (2 chiodi) – 30 metri, V
- L9: Proseguire dritti su un diedro-fessura (qualche chiodo presente), quindi traversare a sinistra sotto la verticale di un tetto giallo e raggiungere la sosta (2 chiodi) – 40 metri, V+
- L10: Dalla sosta si risale a sinistra la placca e si continua poi in verticale fino ad una cengia (allungare le protezioni), da qui si traversa a sinistra e si esce tramite passi più facili sulla cresta dove si sosta su spuntone – 40 metri, V
- Dall’uscita dell’ultimo tiro si può procedere slegati o in conserva per ulteriori 200 metri di sviluppo con passi di II su rocca mediocre superando un paio di canali fino a incontrare il sentiero della ferrata Ricci tramite il quale in breve si può raggiungere la vetta Orientale.
Discesa
Dall’arrivo sulla vetta orientale si scende per sentiero obbligato della ferrata Ricci (prima parte non attrezzata) e dopo aver percorso una cresta si prende un primo bivio a sinistra verso il calderone (sentiero 153 con bolli), si percorre il tracciato con passi di II da disarrampicare fino al calderone che si aggira a destra puntando al sentiero che costeggia la vetta occidentale. Da qui si continua in diagonale superando il passo del Cannone fino ad un cavo di acciaio che gira a sinistra, lo si percorre integralmente fino ad arrivare ad un pulpito dove il sentiero continua in leggera discesa e dopo poco si ricollega alla via Normale della vetta Occidentale.
Si prosegue lungamente per sentiero più facile verso la Sella del Brecciaro da dove si scende verso Campo Pericoli e poi in falsopiano fino ad arrivare alla Sella del Monte Aquila dove si prende un bivio (un po’ nascosto) verso sinistra per il sentiero 101. Dopo una serie di passaggi in discesa si continua un lungo rettilineo che taglia e porta direttamente sul crinale verso il rif. Duca degli Abruzzi e dopo pochi minuti si arriva a Campo Imperatore.
Attrezzatura
- Normale dotazione alpinistica
- Corde doppie da 60 metri
- Friend (misure C4 BD dallo 0,1 al 3) e nuts
- Martello e 4 chiodi