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Ferrata delle Trincee, Arabba

La ferrata delle trincee è una delle più panoramiche nella zona di Arabba a cavallo tra il gruppo del Sella e la Marmolada. Si sviluppa sulla cresta della Mesola e Mesolina che collega il Portavescovo con il Passo Padon. La prima parte del tracciato è estremamente atletico su una placca povera di appigli, segue poi un tratto esposto un po’ più facile che attraversa numerosi manufatti del fronte di guerra. Di recente è stata attrezzata anche una piccola variante che porta alla torre dell’Emerita.
Si propone di seguito il giro ad anello con parcheggio al Passo Fedaia al fine di minimizzare il tratto a piedi sul sentiero in discesa.

Bellezza★★★★
TipologiaFerrata
GradoTrekking: E / Ferrata: Difficile
EsposizioneVarie
Dislivello660 m
Altitudine min2050 m
Altitudine max2711 m
Lunghezza9 km
Tempo ferrata3 ore
Tempo totale5 ore

Accesso stradale

Dal Veneto è possibile raggiungere il paese di Rocca Pietore tramite la SR203 se si proviene dall’agordino, la SP563 da Arabba ed il Passo Falzarego o la SP20 dalla Val Fiorentina e il passo Giau. Proseguire fino a Malga Ciapela per la SP641 lungo la Val Pettorina e proseguire fino al Passo Fedaia.
Dalla Val di Fassa procedere in direzione Canazei con la SS48, superato il paese all’ultima rotatoria prendere la prima uscita per la SP641 in direzione del passo Fedaia, arrivati alla diga superarla e parcheggiare presso l’omonimo rifugio.

Avvicinamento

Dal rifugio Fedaia si prende la vecchia strada della diga (uso pedonale) sul versante della Marmolada e la si percorre tutta fino al rifugio Castiglioni, qui si attraversa la statale e si prende il segnavia 698 (primi metri in comune con il 601) che porta direttamente sotto la Forcella Europa a Portavescovo. Poco prima di arrivare si prende il bivio a destra verso una placconata sulla cresta, ancora un altro bivio da ignorare (sulla destra si rientrerebbe al passo Padon) e si giunge all’attacco della ferrata – 1:15 ore dal Passo Fedaia.

Ferrata

Si attacca la ferrata su una placca verticale con poche prese dove si deve procedere in aderenza con le scarpe e fare largo uso del cavo con le mani (si richiede una buona preparazione atletica), segue poi un traverso che porta in un diedrino e una placchetta più facile. A questo punto si prosegue obliquando verso destra in leggera discesa con vista sulla Marmolada per poi rientrare in cresta e superare un ponte. Si continua logicamente in cresta per una serie di cenge che si concludono con una discesa che porta al termine del primo tratto della ferrata dove arriva il sentiero a piedi, è quindi possibile percorrere solo metà della ferrata evitando il tratto più atletico.

Qui è inoltre possibile fare una deviazione per la torre dell’Eremita: si prende il bivio a destra e dopo un tratto facile si affronta un traverso esposto che porta alla base della torre, si risale grazie all’ausilio di numerosi pioli e staffe. La discesa è su un tracciato dedicato evitando pericolosi incroci con le persone in salita. La variante, seppur molto suggestiva ed esposta, non affronta un percorso logico ma ha come unico scopo quello di salire in cima alla torre.

Ritornando al bivio la ferrata prosegue a sinistra attraversando alcune vecchie fortificazioni che affacciano sui piani alti di Ornella, segue una discesa molto tecnica che immette su un tratto facile che diventa un sentiero incredibilmente panoramico. Si affrontano un paio di gallerie, la seconda circa 100-150 m (consigliata la frontale), per poi tornare a percorrere il versante del Fedaia dove si arriva senza difficoltà al bivacco Bontadini. Qui è presente un ultimo bivio da ignorare che porterebbe in cima al Padon, si prosegue in discesa per un breve tratto attrezzato e poi sentiero fino al rifugio Padon.

Discesa

Dal rifugio del Passo Padon prendere il segnavia 699 che prima si presenta come sentiero e poco dopo diventa una strada forestale che ricalca la pista da sci fino al Passo Fedaia e quindi alla macchina – 30 min dal rif. Padon

In alternativa è possibile accedere a Portavescovo in funivia e ridurre a pochi minuti l’avvicinamento, per il rientro si percorre il sentiero 680 che collega il rifugio Padon con l’arrivo della funivia da Arabba.

Attrezzatura

  • Normale dotazione escursionistica
  • Imbrago, kit ferrata e casco
  • Utile la frontale per un paio di gallerie

Traccia